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Carrie: NOSTALGIA

Immancabilmente eccola lì, come una spada di Damocle pronta ad abbattersi su di noi al primo momento di distrazione: la nostalgia.

Non parlo di quella che si nutre verso le persone, quanto i gesti o le situazioni che queste ci hanno regalato.
A Bologna c’è la tradizione domenicale o durante i ponti festivi della passeggiata in centro, camminando per le strade principali scrutando le vetrine e preparandosi agli ormai imminenti acquisti per il periodo natalizio.
Ecco allora i bolognesi riversarsi in via Indipendenza, via Rizzoli, via Ugo Bassi, al Pavaglione, via d’Azeglio e per finire, ma di certo non ultime per importanza, via Farini e Galleria Cavour con le loro vetrine delle grandi marche.
In questi due giorni credo non ci sia stata una coppia gay che sia rimasta in casa, al contrario hanno ben pensato di fare tutte una bella passerella davanti alla vetrina del mio posto di lavoro.
Perfino andare a fumare una sigaretta induceva un istinto a lanciarla addosso a qualcuno: troppo amore nell’aria può essere deleterio, specie per i nervi di un povero single.
Abbandonati gli istinti omicidi, ho optato per mettermi davanti allo schermo del computer per sistemare un po’ di lavori senza mai distaccarne gli occhi, evitando così ulteriori provocazioni.
Ed eccolo finalmente, il momento tanto atteso: l’ora di cena e la strada si svuota per almeno 45 minuti, è il momento perfetto per una sigaretta in santa pace.
Almeno in teoria, ma si sa, la realtà spesso riserva delle sorprese.
Infatti eccola lì, giusto in tempo per la seconda boccata, apparire alla finestra prospiciente il fidanzato del ragazzo gay che abita al primo piano.
Ce l’avete con me?
Pensare che al tempo di Mr Micro, la passeggiata domenicale in centro era più una tortura: lavorando a pochi da piazza Maggiore ormai conosco ogni singolo mattone che compone il Crescentone, Palazzo Comunale, Palazzo del Podestà e la Basilica di San Petronio, stavo quasi pensando di cominciare a dare ad ognuno di loro un nome e salutarli ogni volta che ci passo, ormai siamo pure in confidenza.
Lavorare 8 ore in centro e, nel tuo giorno di riposo, sentirsi dire: “Amore, andiamo a fare una passeggiata in centro?” provoca strane reazioni sia a livello fisico che psicologico, annesse strane nausee che, se non fossi un maschietto, mi avrebbero fatto credere di essere rimasto incinto.
Eppure quelle sensazioni, il camminare mano nella mano, guardare e commentare insieme alle vetrine… quanto mi mancano!
Posso pur sempre continuare a sperare che Mr 427 giunga di sorpresa a Bologna e si presti a farmi compagnia, ma purtroppo sul breve termine questo non è possibile.
E nemmeno ricorrere agli amici sarebbe un pagliativo sufficiente, è bellissimo stare con loro, ma mancherebbe quel pizzico di magia necessario a marchiare a fuoco nella memoria quel momento.
Stavo quasi pensando di scrivere a Babbo Natale, ormai i doni dovrebbe aver finito di prepararli, chissà che con questa crisi non abbia aperto come secondo lavoro una bella agenzia matrimoniale: ti svegli al mattino ed al posto dei soliti pacchi, pacchetti e pacconi ti ritrovi sotto l’albero l’uomo dei tuoi sogni con solo un fiocco rosso addosso.
Per il momento beviamoci un bel drink in compagnia della nostra nostalgia.

Carrie

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0 commenti

  1. Cara Carrie,

    io è da una vita che sogno di camminare col mio ragazzo per vetrine….

    almeno te li hai i ricordi, io manco quelli…

    e sinceramente mi manca… qualcuno da amare…

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