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Carrie: UN LUNEDI’ ALTERNATIVO

Stamattina non riuscivo stranamente a dormire e così mi sono deciso ad alzarmi e fare quattro passi attorno all’isolato.
Voglia molto strana per un pigrone come il sottoscritto.
Fatemi stare fra le mie quattro mura a massacrarmi di ballo moderno e non ci sono problemi, ditemi di vestirmi per fare quattro passi e piuttosto mi presento volontariamente davanti al plotone di esecuzione.
Eppure quei quattro passi lungo la strada principale mi hanno dato una qual certa carica.
Passare davanti ad un macellaio, sbirciare le vetrine di una rosticceria, guardare la banca aperta da poco e…il fioraio.
In pieno inverno non sento mai così forte la voglia di colore ed ammirare una cesta piena di narcisi, iris, tulipani, anemoni ed altre piante tipicamente primaverili, mi ha quasi fatto cadere in tentazione di entrare e comprare tutto quello che c’era dentro.
Ma non l’ho fatto, per la prima volta in vita mia ho resistito alla tentazione dello shopping ispirato dal momento.
Così ho continuato il mio giro fino a voltare l’angolo e riprendere il viale di casa.
Qualche ora dopo Anthony rientrava dalla sua notte brava a Ferrara.
I soliti saluti, una rinfrescata ed un rapido cambio d’abiti dopo eccoci pronti per scendere di nuovo ed andare a verificare il saldo in banca e, di conseguenza, decidere se prendere qualcosa dalla rosticceria cinese o prepararci il pranzo a casa.
Fortunatamente l’opzione giusta era la prima.
Arrivati davanti al locale scoprimmo la predilezione dei cinesi nella scelta del lunedì come giorno di chiusura.
Senza perderci d’animo ripieghiamo subito per un piccolo ristorante cinese poco distante con un mezzo, perciò andiamo subito alla fermata dell’autobus più vicina, controlliamo l’orario della prossima corsa ed iniziamo a fantasticare su ravioli, spaghetti e gamberi ai mille sapori.
In preda ad un’illuminazione decido di chiamare il ristorante per verificare che fosse aperto, essendo lunedì è possibile abbia lo stesso giorno di chiusura della rosticceria.
Ed infatti così era.
Nulla di grave, saltiamo sopra il primo autobus e ci dirigiamo in centro a Bologna, dove sicuramente qualcosa di aperto ci sarebbe stato.
Troviamo infatti un locale dove le varie portate di cucina cinese e giapponese vengono servite su un tappeto mobile ed ognuno si serve di quel che desidera.
Risultato: una vera scorpacciata con annessa bottiglia di vino e due saké caldi.
Per digerire quale opzione migliore di una passeggiata? Specie se in direzione di un sexy shop dove comprare il rifornimento di lubrificante e chissà che non ci sia un vibratore che mi intrighi, dopotutto il mio come già sapete me l’ha fregato mia nonna.
Il primo l’abbiamo trovato quasi subito, ma purtroppo l’altro no, non c’era nulla che mi attirasse o catalizzasse la mia attenzione e curiosità.
Decidiamo quindi di entrare anche in secondo sexy shop, ma anche in questo caso nulla da fare, mi dovrò accontentare dei ricordi del passato finché non troverò qualcosa capace di stuzzicare le mie fantasie.
Non male per essere stata la prima volta di Anthony in un sexy shop, una bella full immersion nei due più conosciuti e forniti di tutta la città, con annessa guida turistica, cioè io, pronta a spiegare gli usi più impossibili dei vari gadget esposti.
Fatta una breve passeggiata decidiamo sia l’ora di incammninarci verso casa di mia nonna, si proprio così, le ho presentato la famosa sequestratrice di vibratori.
Non si può dire che una delle giornate che più si paventavano come noiose, alla fine non si sia rivelata una delle più divertenti dall’inizio dell’anno.
Ora non mi resta che attendere per sperimentare il nuovo lubrificante.
Ebbene si, sto aspettando visite.
Buona serata a tutti, la mia lo sarà di certo!

Carrie

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