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Carrie: DUE VITE A CONFRONTO

Domenica sera, dopo il lavoro, sono uscito con Miranda ed una parte della nostra compagnia di amici.
Per me è stata solo una breve tappa in pizzeria, giusto il tempo per un limoncello, per loro un vero e proprio pasto.
Di ritorno a casa, io e Miranda ci siamo fermati nel parcheggio a parlare di noi e delle nostre aspettative dal futuro.
Ciò che ne è risultato non posso definirlo un quadro piacevole, sono arrivato a sentirmi perfino un po’ in colpa.
Viviamo nella stessa città, ma in due dimensioni completamente contrapposte: io, dichiarato e completamente libero di essere ciò che sono, Miranda, manager in carriera, occupato a scegliere sempre la strada giusta per non mettere in discussione il lavoro di anni d’impegno e sacrifici.
La mia non vuole essere una critica nei suoi confronti, al contrario, lui è riuscito a fare molto più di quanto abbia mai fatto io.
Quello che mi ha dato da riflettere è stata la fortuna che la mia situazione mi ha regalato.
Io non ho alcun timore, nessuna remora e non devo rendere di conto a nessuno, solo “mamma Cri” è autorizzata ad intervenire nella mia vita perché fino ad oggi è stata la persona che meglio è riuscita a capirmi e comprendere la mia più intima natura.
Talvolta arriviamo a dare per scontato cose che, in realtà, ci sono costate fatica, sudore e scontri con il mondo.
Quando abitavo ancora nell’Appennino, mia madre mi ripeteva ogni volta che io e Mr. Micro facevamo un giro in paese: “Mi raccomando, lo sai che mi conoscono tutti qui, non mettermi in difficoltà, fate i bravi mentre siete in giro”.
In realtà tutti sapevano di noi ed avevano imparato a conoscerci e rispettarci, l’unica a crearsi problemi da sola era lei.
Dopotutto era in parte comprensibile: era lei a viverci e non avevamo mai parlato chiaramente di quanti in realtà sapessero del mio essere gay.
La situazione era rose a fiori, ma fino a qualche anno prima avevo combattuto un vera e propria crociata in difesa dei gay.
Avevo vinto la mia guerra, ma ad un prezzo altissimo fatto di lacrime, scherni, l’essere stato quasi strangolato una volta, risate alle mie spalle, isolamento e molto altro ancora.
I carnefici di ieri sono oggi dei conoscenti, dire amici sarebbe troppo, con cui parlo tranquillamente, prendere un aperitivo o salutare per strada quando capita d’incontrarli.
Miranda ha fatto scelte diverse (non ho detto sbagliate) e la sua vita ora ha, di conseguenza, una diversa impostazione.
Spesso si difende dicendo di non potersi esporre troppo, sul posto di lavoro perderebbe di prestigio e credibilità se si scoprisse la sua sessualità.
Questa è una cosa che fatico a comprendere: cosa c’entra chi ti porti a letto con le tue capacità professionali?
So bene quanta fatica, ad esempio, facciano i transessuali a farsi accettare, anche qui nella capitale gay italiana, la gente in merito a questo ancora non capisce.
Ma l’omosessualità oggi è sotto gli occhi di tutti, perfino in certi ambienti lavorativi i gay hanno una maggiore considerazione che gli etero.
Non conosco così da vicino la realtà di Miranda e per ciò non posso( e non voglio )esprimere giudizi, dopotutto se lui dice che la situazione è questa, io sono l’ultimo a poter proferire parola in merito.
Mi auguro solo che un domani anche lui possa avere la sua chance di poter amare ed essere amato a sua volta nel modo più libero possibile.

Carrie

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0 commenti

  1. Cara Carrie,
    ti ringrazio tantissimo per questo post, che in realtà avevo letto preventivamente…anche se abitiamo nella stessa città, viviamo in dimensioni parallele ed abbiamo storie alle spalle completamente diverse….il nostro passato plasma il nostro presente ed influenza il futuro…come ti ho detto l'altra sera io vorrei soltanto amare ed essere amato…e mi sto trovando in una dimensione più grande della mia…mah in qualche modo dovrò venirne fuori…
    Se vuoi capire cosa succede ai gay in certi ambienti di lavoro… ti invito a guardare (o rivedere) il film Philapelphia con T. Hanks, rende molto da vicino la cruda realtà…. purtroppo…

    Ti voglio un mondo di bene….

    ..da un'imprecisata località della Spagna…

    Tua,
    Miranda

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