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Carrie: LETTERA

Un tempo, per mandare un messaggio,  dovevi sederti, prendere un foglio di carta, il calamaio e la penna d’oca, stendere la mano e riempire di parole quel foglio.
Col tempo ci siamo abituati alle evoluzioni del mondo e siamo arrivati all’era degli sms, delle email e dei messaggi nelle community on-line.
Ma le lettere, quelle vere(per fare una citazione), che fine hanno fatto?
Il piacere dovuto all’impazienza di aspettare che il postino ti porti la tanto agognata risposta, l’emozione di aprire la busta, le palpitazioni mentre distendi il foglio per iniziare a leggere,…
Cosa c’è rimasto di tutto ciò?
Oggi possiamo scrivere con una maggiore rapidità, abbiamo l’opportunità di conoscere più velocemente la persona a cui stiamo scrivendo e impariamo prima ad apprezzarne i pregi ed i difetti.
Forse la tecnologia ha cambiato il mezzo di comunicazione, ma non è riuscita a raffreddare i nostri cuori, nemmeno avvolgendoli in una fredda busta virtuale.
C’è ancora quel pizzico di magia nascosto nelle lettere che compongono ogni singola parola, forse non ce ne rendiamo conto, ma quella poesia resta ancora viva e vegeta, magari più tenue, ma c’è.
È per questo che, in tempi più brevi, anche un sms, una chat o una e-mail possono farci battere il cuore, far nascere un sorriso o strappare una lacrima di felicità.
Chissà poi in futuro cosa ci potrà regalare la tecnologia, quali altri modi per trasmettere le nostre parole ed i nostri pensieri, ma le lettere…
Quei cari, obsoleti e démodé pezzi di carta che ci hanno accompagnato attraverso i secoli, ancora oggi rappresentano una magia che nient’altro ha saputo eguagliare.
Quante volte nello scriverne una abbiamo macchiato la carta con una lacrima, strappata ai nostri occhi per la gioia o il dolore che stavamo riponendo fra le righe?
E quante altre, nel leggerla, l’abbiamo stretta al nostro cuore o l’abbiamo strappata e gettata lontano da noi?
Questi sono gesti che non potremo mai ripetere con i nuovi sistemi.
Non mi ci vedo ad abbracciare il monitor del pc per l’emozione di una e-mail d’amore, a lanciare il portatile per la rabbia.
Potrei sempre stampare l’e-mail e strappare il foglio di carta, ma non avrebbe senso e l’originale rimarrebbe sempre lì, nella tua casella con quella sua presenza irritante ed arrogante, in attesa che tu giunga a cliccare la voce “elimina”.
Dovrebbero inserire nelle caselle di posta la funzione “Distruggi quella cazzo di e-mail!”, o “Fai un autoscatto con la cam per far vedere che sorriso ebete ho stampato in faccia!”, ma dubito che si arriverà mai a tanto.
Le lettere, quelle vere, non sono solo portatrici di un messaggio, bello o brutto che possa essere, ma anche la possibilità di esprimere la nostra reazione al suo contenuto, nei modi più disparati.
Ecco perché questa lettera, che in primis ho scritto a mano e che poi ho ricopiato.
È un messaggio a tutti coloro che conosco, che visitano il blog e a Mr. Big: qualunque sia il mezzo, le emozioni trapelano sempre, ma con le lettere si prova ancora quell’antico romanticismo che abbiamo dimenticato.
Con affetto.

Una nostalgica Carrie

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