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Carrie: LA GRADUATORIA

La vita è forse un eterna classifica in continua evoluzione?

Parlando di uomini, alcune mie amiche ne sono convinte: ciascuna di loro ha la propria top ten: chi per i baci, chi per il sesso, altre per il sedere più bello ed una addirittura per il pene perfetto.
La StraBologna si tiene una volta all’anno, ma ci sono competizioni che durano ininterrottamente senza sosta.
Ripensando ai miei ex ed alle mie storie passate, mi viene da pensare ad una cosa insolita: nelle mie top ten vince quasi sempre il ragazzo greco col quale feci sesso a tre insieme a Mr. Micro.
Migliore scopata, miglior bacio, migliore fantasia, migliore intesa,… 
Resta di poco indietro sul pene perfetto, in cui primeggia indiscusso Alexander, Mr. Micro secondo e lui terzo.
Ma possiamo ridurre tutto ad una semplice graduatoria in una competizione senza sosta?
Chissà in quali graduatorie primeggio io; per qualcuno so benissimo in che posizione mi trovo per determinate caratteristiche, ma non ho la più pallida idea su come la pensino molti altri.
Sinceramente non mi interessa più di tanto, in fin dei conti sono persone che non fanno più parte della mia vita, anche se a malincuore per alcuni di loro.
Non posso e non ho intenzione di vivere col patema d’animo per trovare una collocazione in graduatoria a ognuno dei ragazzi del mio passato, oltretutto non è un numero piccolo e di taluni mi ricordo a malapena.
Pensandoci bene, nella maggioranza dei casi non compiliamo una vera e propria classifica, ma facendo dei confronti, come spesso accade, tra le nostre esperienze, involontariamente ne stiliamo più di una.
Non ci limitiamo solo al sesso o all’amore, lo facciamo continuamente ed in ogni momento della giornata.
Nell’amicizia, al lavoro, nell’abbigliamento, io lo faccio perfino osservando il modo di camminare della gente.
Si, siamo tutti giudici ed al tempo stesso tutti sotto continuo esame e non ce ne rendiamo conto.
La prova di tutto ciò mi è appena arrivata, non come una semplice illuminazione dal cielo, la strada della verità mi è stata mostrata da una scolaresca di bambini appena uscita da scuola e saliti sul mio autobus.
7/8 anni ed una bambina era già una paladina per la difesa dei diritti omosessuali, mentre sosteneva che un loro compagno fosse gay la sua arringa da futuro avvocato a tutela della dignità di quella persona, fin quasi ad innalzarlo ad un livello superiore ad ogni altro essere umano, mi ha quasi inquietato.
Mentre la guardavo compilare a voce la sua personale classifica, in cui era palese chi primeggiasse fra tutti, non ho potuto fare a meno di pensare: “Eccola qui, la futura presidentessa dell’ArciGay”.

Carrie

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