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Carrie: LA PUPILLA DILATATATA

Non è un errore di ortografia, è davvero la parola pronunciata da “Baby” stasera.
Credo sia doveroso un flash back in questo momento.
Sto parlando di un ragazzo molto carino conosciuto la sera di capodanno.
Per essere più preciso dovrei dire che è stato “Carrie…non si tocca!” ad averlo conosciuto, infilandogli mezzo metro di lingua in bocca dopo soli 5 minuti (per fortuna che è etero!).
Stasera siamo andati a prenderlo alla stazione e poi lui, Aidan ed io, una volta raggiunti Anthony ed il suo moroso, siamo andati in un pub per chiacchierare allegramente.
Sono anche stato sfidato, dopo aver rivelato alcuni dettagli della mia convivenza con Anthony prima ed Aidan dopo a subire la loro stessa sorte, ma la mia accondiscendenza nel rivelare i miei lati peccaminosi ha fatto calare un silenzio tombale.
Sono forse diventato così scontato?
Ok, per chi legge il blog da tempo lo sono, eccome.
Finiamo la serata litigando con una delle cameriere, o meglio, io ci litigo e la definisco una stronza, spocchiosa e cafona con un cervello monocellulare, unica nota positiva il cameriere figo da me ribattezzato con il nome di Arturo.
Destinazione successiva: Cassero.
Ma qui sorgono i primi problemi: in fila per far fare la tessera ad Aidan e Baby stando per 40 minuti sotto la pioggia.
Ero fradicio.
Decidiamo quindi di ripiegare sul Red.
Ed eccomi qui: io su di un divanetto che continuo a ripetermi che cavolo ci faccio qui, 
Baby assediato da un vecchio orribile (ve lo giuro, 10 minuti fa sono dovuto scappare via, stavo per vomitare vedendo Baby e il vecchio sul cubo a strofinarsi) ed un altro tipo appartenente alla specie dei polpi, Aidan nelle mire di uno spagnolo.
Io a scrivere.
Sto diventando patetico: vado in disco e mi ritrovo qui a scrivere il blog.
Che stia sbagliando qualcosa?
Ci fossero almeno i miei amici fidati..,
Miranda è a casa a studiare, Charlotte a Bari, Samantha non lo so, di sicuro col suo moroso.
Non penso di essermi mai sentito così a disagio in vita mia come oggi.
Vado in una discoteca etero e mi diverto.
Vado in una discoteca gay e non mi diverto.
Che strani scherzi che fa la vita.
In fin dei conti questa serata non è poi così male, certo ne ho vissute di migliori, ma non mi posso di certo lamentare.

Che serata quella di sabato, per non parlare della domenica successiva.Baby si è fermato a dormire da noi, a dire il vero è lunedì e quando sono uscito era ancora in casa, e Aidan è uscita dicendo che andava a far colazione.
Fino a Modena.
Non chiedetemi l’evoluzione della cosa perché non l’ho ben capita nemmeno io, so solo che alla fine è andata a salutare una sua amica.
Io e 
Baby siamo rimasti in casa a poltrire e chiacchierare tutto il giorno.
Finalmente verso sera Aidan è rientrata, giusto il tempo di cenare ed uscire quasi subito per comprare le sigarette.
Una volta rientrata è poi uscita di nuovo per andare da un suo amico, termine che, sinceramente, non mi convince come miglior definizione e, nonostante la negazione, non credo che la mia idea potrà mai cambiare.
Non possiamo certamente dire che Aidan sia stata di grande compagnia, ma d’altro canto ha i suoi problemi da risolvere.
Così, noi poveri abbandonati, abbiamo deciso di uscire e fare quattro passi, fino al pub dove lavora “mio marito”, una carissima amica con la quale sono convolato a nozze alcoliche tempo fa ed il rito è stato celebrato da un birillo autostradale.
Il copione si è ripetuto: 
Baby ubriaco ed io a sorreggerlo.
Così, nell’arco di poco più di 24 ore, sono iniziate a spuntare frasi assurde nei nostri dialoghi.

Aidan: “Tesoro noi usciamo, vado a comprare le sigarette ed a fumare un caffè!”.Baby: “Sono ubriaco, ho le pupille dilatatate”.
Io: “Si perché con l’operazione me lo avevano ast…aner…antes… Me l’avevano addormentato”.

Ce ne sarebbero molti altri ma al momento credo possano essere sufficienti questi tre esempi.
Aidan è rientrata solo nella tarda mattinata del lunedì, trovando me e Baby ancora a letto nel mondo dei sogni.
Che week-end impegnativo, spero che i ritmi forsennati si calmino un po’, comincio ad avere il bisogno di una relazione con materasso, cuscino e coperta.
Ora sto tornando a casa, 
Baby è sicuramente lì ad aspettarmi, Aidan dispersa chissà dove, forse avrò modo di incrociarla per le scale mentre si precipita in chissà quale destinazione.
Anche stasera avremo modo di spettegolare a lungo.
Buona notte.

Carrie

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