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Carrie: CREDEVO FOSSE AMORE, INVECE ERA UN…

No, decisamente non era Mr Big, forse era l’esatto contrario.
Come un meteora, il foggiano ha fatto irruzione nella mia vita mostrandomi tutti i suoi lati positivi, ma altrettanto velocemente ne è uscito dopo essersi tolto la maschera.
Il tempo passato insieme è stato piacevole, superato l’imbarazzo iniziale ci siamo sdraiati a coccolarci per tutta la sera ed anche qualcosa di più.
La mattina dopo il copione è stato il medesimo e, una volta finito di pranzare insieme, siamo andati in stazione per il mio rientro a Bologna.
Sceso dal treno, Camy mi stava aspettando in stazione e, dopo una breve tappa a casa sua ed il terzo grado su come si fosse evoluta la situazione, siamo andati a casa di un amico per cena.
È stato proprio lì che si è scatenato l’inferno con l’arrivo di un suo messaggio: “Stasera sta in una cena,gli ho mandato dei sms molto prima e neanche mi risponde…..cosi’ mi fa sentire più solo….”.
What?!?
Tra gallerie, batteria scarica, treno che cadeva a pezzi, pur essendo un freccia bianca, segnale che andava e veniva e molti altri problemi, era già stato un miracolo averlo sentito 4 volte ed essere riuscito a mandare qualche sms.
Quelle parole non furono piacevoli.
La mia risposta fu quasi istantanea: “Scusa, stai parlando di me?”.
“Si,ne stavo parlando con un mio amico e per sbaglio questo sms è arrivato a te. Perdonami.”.
Cosa di “con me devi sentirti libero di parlare di qualsiasi cosa e se c’è un dubbio o un timore io sono la prima persona con cui ne devi parlare” che non ha compreso? Mi sembrava di essere stato abbastanza chiaro nel mio discorso.
Infatti durante la telefonata che ne è seguita subito dopo non ha saputo dare spiegazioni, restando per lo più muto facendomi stare anche peggio.
Proprio in quel momento è intervenuta Camy con un discorsetto alquanto feroce ed aggressivo il cui scopo era cercare di fargli capire la cazzata che aveva appena fatto.
Da lì è iniziato un primo scambio di sms.
Lui: “Sono un emerito stronzo,è vero,ma gli stavo dicendo come mi sentivo e non per colpa tua,tu non hai fatto nulla. Gli dicevo che mi sentivo un po solo….e che ho conosciuto te e che voleva sperare che questa cosa potesse andare a buon fine….se sei arrabbiato con me lo capisco bene e ti chiedo scusa. Non era un offesa.”.
Io: “Non è carino il messaggio…quando mai ti ho negato il mio tempo?!? Non cominciamo bene, anzi, comincio a dubitare su questo inizio…non è vero che non ti rispondo, fosse anche vero stavo cucinando (e lo sapevi!). Questa è una grossa delusione”.
Lui: “Non dico che mi hai negato il tempo,anzi,ho apprezzato ciò che hai fatto per me e ti chiedo nuovamente scusa,e te lo detto. E che quando si è soli come cani a far questa vita,talvolta triste,non sempre è facile. Credi che non mi senta in colpa? Triste? Ho sbagliato” e subito dopo un secondo sms “Ho sbagliato scusami,volevo rimediare a questo……non sono perfetto come non lo è nessuno. Ecco perchè se mi chiami ti spiego. Poi puoi fare come vuoi,non voglio insistere”.
Non vi nascondo quanto il nervoso stesse salendo ogni istante di più e la mia risposta non cercava minimamente di non farlo trapelare: “Come dovrei sentirmi io? Prima mi faccio in quattro per venire a Foggia, poi mi sento commentare in tal modo…ti avevo detto che, qualsiasi cosa, dovevamo affrontarlo insieme, ma tu non l’hai fatto, hai preferito una terza parte. Non ci si comporta così. Sei una delusione? Si! Credevo in te ed invece sei peggio di tutti gli altri. Sono uno stupido”.
Probabilmente io stesso non ho risparmiato una sola parola, ma prima vengo deluso, durante la telefonata non riesci a darmi una spiegazione, al contrario tiri fuori tutta una serie di patetiche scusanti che non centrano un bel niente, poi cerchi la tattica del vittimismo,…ma stiamo parlando della stessa persona del post precedente?
Lui: “VOGLIO CHIEDERTI SCUSA,TI PREGO RISPONDIMI!” ed ancora: “Grazie mi hai rovinato,sei bravissimo……volevo rimediare e non mi dai neanche il modo di farlo,grazie!! Grazie Davide……”.
Ecco, la stoccata del vittimismo, l’affondo che immancabilmente salta fuori.
Io: “Sei la più grande delusione della mia vita”, ma non mi soddisfaceva a pieno ed il secondo mio sms era inevitabile: “Commetti un errore e cerchi di scaricarlo su di me…cresci!”.
Il suo non era stato un errore grave per la sua stessa natura, ma non ha saputo rispettare una condizione che gli avevo detto essere fondamentale: parlare.
Non fosse stato per quello o se avesse saputo darmi delle risposte le cose si sarebbero evolute diversamente, ma così facendo la delusione veniva alimentata ad ogni suo messaggio.
Lui: “Grazie ancora,per uno sbaglio fatto da me ora passo per questo. Volevo chiederti solo scusa per il mio errore,e non mi hai dato scelta.” ma il discorso non era terminato ed infatti… “Addio”.
Non ho voglia di commentarvi questo suo exploit se non trascrivendovi la mia risposta: “Bravo! Davvero bravo! Tu fai la cazzata, tu parli di me a qualcun altro, tu sfoghi i tuoi dubbi con una terza persona,… Ma lo stronzo sono io, grazie! Dal momento in cui vorrai veramente chiedere scusa senza millantare scuse io ci sarò, ma fino a quel momento è inutile”.
Ma non era sufficiente un semplice botta e risposta, non avevo ricevuto ciò che anelavo: un chiarimento e solo dopo delle scuse.
Non ci si può scusare senza dare spiegazioni, è come farlo senza sapere quale errore di sia commesso.
Restava una sola cosa da fare: chiamarlo.
Una telefonata durata ore in cui io ripetevo sempre la stessa domanda e lui continuava a non farmi risposte.
Mi sono perfino arrampicato sul tetto e sdraiato sulle tegole, mi stava sfinendo ed avevo bisogno di stendermi. Certo un divano sarebbe stato meglio.
Non si stava risolvendo nulla, quella telefonata era palesemente inutile, così abbiamo deciso d’interromperla e rimandare il tutto al giorno successivo, magari una dormita avrebbe fatto chiarezza ad entrambi.
Gli mandai solo un ultimo messaggio: “Mi spiace questa freddezza, ma l’inculata non è stata piccola. Usa questa notte per riflettere, domani ne riparliamo. Davide”.
La sua risposta fu quasi istantanea: “Sono io a dispiacermi profondamente per l’accaduto,sei stato giusto ad essere freddo verso di me. Rifletterò e non disturberò. A domani.”.
Tornato dai miei amici mi resi conto quanto fossi stato al telefono: sdraiati sul divano, stavano tutti dormendo beatamente.
Così mi sono sistemato sulla poltrona e mi sono addormentato.
Il giorno dopo il suo primo messaggio non era esattamente un incipit al dialogo: “Ciao Davide…..”.
Voi cosa gli avreste risposto se non con un semplice “ciao” di risposta.
Lui: “Che fai?”.
Io: “Sto finalmente andando a casa, sono stanco morto, tu?”.
In effetti, durante la notte, Camy ed un altro avevano traslocato sul letto, io sul divano e l’ultimo del gruppo aveva preso possesso del pavimento per dormire, svegliandoci al mattino raffreddati ed un po’ acciaccati, per lo meno io.
Dopo aver lasciato la casa del nostro amico siamo andati a far giri per alcuni acquisti, un pranzo al cinese con servizio al rallentatore e finalmente a casa. Ero decisamente distrutto.
Lui: “Io sono a casa,cosi’ ti puoi riposare pure tu.”.
Poi un nuovo messaggio: “Volevo chiederti se potevo chiamarti prossimamente….” e dopo un’ora ancora: “Devo chiederti una cosa della massima urgenza.”.
Io: “Ciao, scusa se rispondo solo ora ma non so dove ho messo il carica batterie dell’iPhone e non avevo quasi più batteria. Ora ne ho comprato uno nuovo. Quando vuoi possiamo sentirci.” ed era vero.
Quella mattina, quando siamo usciti dalla casa del nostro amici, avevo lasciato il carica batteria da lui, perciò dovevo far durare la batteria il più possibile.
Da lì è seguita una nuova mia telefonata, il cui intento era smorzare i toni della discussione e vedere di ripartire, per quanto possibile, con la nostra storia.
Non avevo però considerato quella che risultò quasi fin da subito la sua priorità: insultare e minacciare Camy per essersi intromessa nella discussione la sera prima dicendo apertamente, anche se con toni molto forti, quasi feroci, ciò che pensava di lui e di come si stesse comportando.
All’inizio non voleva rivelare chi fosse il destinatario dei suoi deliri, ma era palese che si stesse parlando di lei, nessun altro dei miei amici aveva interagito con lui, tranne Camy e, per pochi istanti, la Meli.
Vi lascio immaginare quale possa essere stata la mia reazione sentendo le sue farneticazioni contro una delle persone a me più care in assoluto.
Ovviamente non c’era alcun motivo per proseguire nel dialogo così, dopo avergli chiaramente fatto capire quali sarebbero stati i miei intenti con quella telefonata prima che lui sclerasse, terminai la comunicazione rimandando il tutto al giorno dopo.
Ero incredulo, non potevo credere a ciò che aveva dentro contro Camy.
Due ore più tardi rieccolo:”Posso chiamarti”.
Io: “Ho rimesso in carica il cell ora, ci sentiamo dopo quando avrò un po’ di batteria”.
Erano appena passate 24 ore e la situazione si era incasinata oltre ogni umana concezione.
Nella mia vita alcune persone come Camy, Miranda, Charlotte, Samantha, mamma Cristiana ed altri ancora sono sacri, se non intoccabili, compresi i miei due bimbi: Gin e Meredith (in realtà due pitoni reali).
Vuoi far parte della mia vita? Devi fare breccia anche in loro, se poi gli fai un torto o peggio conoscerai il mio io cattivo.
Era passata si e no un’ora quando arrivo un nuovo sms: “Hey Davide,tutto ok?” e subito dopo: “Mi sento però il bisogno di dirti,di non pensare più a ciò che successo. Cerchiamo di poter dimenticare l’accaduto,e andare avanti lo stesso. Questo cerco di fare,inutile poter star male continuamente per quanto successo.”.
Mi stai prendendo in giro?!?
Scrissi un primo messaggio, ma erano più gli insulti che la punteggiatura, quindi ne scrissi uno nuovo: “Cercare di dimenticare quanto è accaduto per vedere di andare avanti insieme era il proposito con cui volevo affrontare la telefonata di oggi. Tu però hai ben pensato di scagliarti ferocemente contro la persona più cara che ho al mondo, a torto o a ragione hai detto cose orribili. Come posso soprassedere su una cosa simile?”.
Lui: “Non so cosa dire,ogni cosa che dico non serve a nulla. Tanto vale che mi stia zitto per sempre.”.
Era meglio dormirci un po’ su e sperare che una nuova notte di sonno ci aiutasse a far chiarezza, specie a lui, confidando che capisse quanto fosse stato grave il suo comportamento.
Il giorno dopo avevo in programma di andare in montagna dai miei, anche per recuperare la mia macchina.
Così, dopo un’ora in corriera, stavo per arrivare a destinazione quando arrivo un suo nuovo messaggio: “Credevo in te,credevo in noi. Credevo molto in quel che accaduto fra noi. E ora ne dubito.”.
Purtroppo la giornata era piena d’impegni e la mia risposta arrivò solo alle 21:00: “È lo stesso pensiero che mi affligge da più di 24 ore, mai avrei immaginato una simile evoluzione e di sicuro non l’avrei voluta.”.
Riprese quindi un nuovo scambio di messaggi, non interverrò più di tanto con mie considerazioni, preferisco vi facciate voi idea della degenerazione totale che mi si stava prospettando.
Lui: “E perchè non me ne hai parlato subito. Dopo se vuoi,possiamo parlarci e chiarirci…” e ancora: “Pure io sono afflitto,tanto che ho solo pensato di averti perso,e l’ho creduto fin ora,dopo non aver avuto più tue notizie.”.
Io: “Perché la telefonata di ieri io volevo farla per ricominciare, tu per attaccare una mia amica… Purtroppo sono dai miei e oggi il segnale fa anche più schifo del solito”.
Lui: “Io nn ho attaccato nessuno,ho detto la verità. E ora mi sento molto triste.”.
Non credevo alle sue parole!
Io: “Diciamo che quando esponi certi pensieri sei l’esatto contrario della diplomazia e ciò che hai detto su di lei non era di certo carino da dirsi. Che si abbia torto o ragione bisogna saper dire la cosa giusta per non passare dalla parte del torto.”.
Lui: “Ascolta Davide,tu che intenzioni hai con me? Dimmelo,cosi’ siamo sereni entrambi,dimentichiamo quel che successo e decidiamo su di noi.”.
Io: “Io sto cercando di riuscire ad andare oltre a tutto questo casino, ma non è una cosa che può passare in 5 minuti”.
Lui: “Questo lo so,ma lo dobbiamo volere…..altrimenti non si può far nulla….”.
Io: “Appunto, io ci sto lavorando sopra”
Appena premuto invio mi arrivò una sua chiamata, ma ero senza batteria ed il cavo del carica batteria, lungo poco meno di 10 cm, m’impediva di rispondere, potevo solo usare gli sms.
Inoltre mia madre dormiva nella stanza accanto, non mi piaceva l’idea che ascoltasse la nostra conversazione mettendolo in viva voce.
Io: “Ho messo il cell in carica e il cavo è cortissimo, non riesco a parlare così”.
Lui: “Provaci almeno…..” e “Mettiti le auricolari,ho bisogno di parlarti.”.
Io: “Non ce l’ho con me!”.
Altri tre suoi tentativi di chiamata in cui gli mettevo giù.
Lui: “Mi stai facendo sentire male. Sparisci,nn ti fai più sentire,poi torni improvvisamente e io che credendo tu mi avessi lasciato ho ripubblicato oggi l’annuncio. Ma fammi capire cosa vuoi fare con me,perchè se vuoi stare con me io lo tolgo. Ma lo capisci che mi stai facendo star male…….nn volevo questo Davide,ma tu nn mi capisci…..”.
Cavolo (per non essere più volgare) ti sei ripreso in fretta! 
Hai già metabolizzato tutto e ti lanci di nuovo in pista a tempo di record.
Altre chiamate senza risposta ed un suo nuovo messaggio: “Rispondi,non so quando ma devi rispondere. Perchè sto male e devo parlarti il prima possibile.”.
Io: “In che lingua te lo devo dire che non riesco fisicamente a rispondere in questo momento?!?”.
Iniziavo ad alterarmi mentre ricevevo altre due chiamate.
Lui: “COME TE LO DEVO DIRE CHE MI STAI FACENDO IMPAZZIRE ? NON CE LA FACCIO PIÙ. DOPO MI RISPONDERAI PER FORZA……” e “Deciditi se vuoi continuare a stare con me oppure no,perchè non sto capendo più nulla con il tuo comportamento. E stai facendo male cosi’. Mi fai venire il dubbio…..voglio solo sapere un si o un no,anche per cancellare l’annuncio,come te lo devo spiegare!”.
Io: “Combini tutto sto casino poi pretendi risposte subito? Tieniti l’annuncio, hai avuto talmente tanta fretta di ripubblicarlo che sono senza parole. Se ci tieni a qualcuno lotti con tutto te stesso in un momento di difficoltà.”.
Lui: “Ho lottato per te,ti ho sempre difeso,ti sono stato vicino e tu hai pure tu fatto questo casino con il tuo comportamento,volevo rimediare e non me lo hai fatto fare,poi sparisci e nn ti fai più sentire,e io credendo che mi avessi lasciato,a farmi star male……ti sei comportato in un modo nn tale con me per questo….ti ho apprezzato troppo ed ecco il ringraziamento. Mi hai inesorabilmente distrutto il cuore…..”.
Io: “Fammi ricordare… Chi ha mandato il messaggio ad una terza persona parlando di cose nostre e nemmeno in modo molto…come dire…piacevole? Chi non ha saputo darmi una risposta nella seconda telefonata di martedì, nonostante abbia ripetuto la domanda almeno 300 volte? Chi il giorno dopo ha detto quelle cose orribili su colei che, vedendomi stare male, ha voluto difendermi (cosa che avrei fatto anch’io per lei in modo uguale se non anche più ferocemente)? Chi ha sprecato quell’occasione per rimediare, scusarsi e vedere di salvare il salvabile? Devo continuare con le domande retoriche o credi che bastino? Smettila con sta storia del “sei sparito”, ci sono giorni in cui non ho tutto il tempo da passare al telefono e sono cose che si dovrebbero tenere presente. Tu stai male… Secondo te io mi sto divertendo?!?!?!?!?!?!?!?!??”.
Almeno i suoi tentativi di parlarmi si erano conclusi.
Lui: “Smettila ora dai,che tra non molto mi fai andare in ospedale per come sto”.
E di nuovo: “Smettila…..perchè sto aspettando un medico,sono talmente agitato che per colpa tua e di quella tua amica,e nn dico altro. Sto male,lasciami stare.”.
Io: “Ok, visto che vuoi dipingere me come uno stronzo fallo pure se ti aiuta. Questo è il mio ultimo messaggio, dopodiché ogni comunicazione è terminata”.
Lui: “Hai ragione,certo,hai ragione,e perciò io sono pazzo,io sono troia,io nn ho le palle,io non ti ho amato,io non so far nulla,io sono nessuno,io sono da mandare a fare in c##o (censura),io sono uno schifoso.  Ma ricordati che io ho cercato di rimediare,tu nn solo non me lo hai fatto fare,ma mi stai facendo star male. Grazie di tutto!” ed in aggiunta: “Non ti sto dipingendo come uno stronzo,ma sei problematico tu e quella stronza della tua amica. Finisce qui,addio. E nn continuare più,addio.”.
Il bello è che finalmente avevo la batteria sufficiente per una chiamata e Camy, come se l’avesse percepito, mi aveva chiamato ascoltando me leggerle in diretta il nostro dialogo.
Non vi trascrivo le sue parole perché scadrei molto nel volgare.
Io: “Ahahah, almeno mi hai fatto fare una sana risata! Stravolgi tutto a tuo vantaggio, combini un casino allucinante e scarichi la colpa sugli altri. Non farmi dire cosa penso di te perché non voglio diventare cattivo…ricorda solo che non ci si comporta così. Addio, la parola giusta da usarsi arrivati a questo punto. Ed è inutile che rispondi, blocco istantaneamente il tuo numero. P.S. Quella stronza della mia amica ti ringrazia ricordandoti che ha un nome…”.
Fatto questo l’ho bloccato ed ho provato a rilassarmi nel letto, non ricevendo più nessuna sua ulteriore comunicazione.
Il blocco è stato tolto adesso, non credo si rifarà mai più vivo, ma sul momento mi ha aiutato a godermi un po’ di quiete.
Non credo ci sia bisogno che esponga i miei pensieri in merito ai messaggi dell’ultima giornata.
Ennesimo capitolo chiuso, stavolta addirittura a tempo di record.
Sicuramente meglio sia accaduto all’inizio piuttosto che dopo chissà quanto tempo in cui avrei sofferto pesantemente, però la delusione è inevitabile.
Carrie è ancora in circolazione!
Carrie
P.S. Ecco i miei bimbi!

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2 commenti

  1. Ti sei incazzato per aver detto che gli mancavi ad un altra persona quando tu hai detto tutto a più di un altra persona. Ti chiede scusa e tu rincari la dose. Non sei per nulla coerente. Questa persona si è dimostrato almeno coerente con quello che dice. Non ti sei comportato molto bene ci hai perso solo tu.

  2. Se chiedere scusa vuol dire minacciare di riempire di botte la tua migliore amica…sono felice di averci rimesso io!
    Probabilmente avrò sbagliato a reagire in quella maniera per un sms, anche se era venuto meno ad una cosa che gli avevo detto avere per me un'importanza notevole: prima parlane con me, poi col resto del mondo.
    Se amo un ragazzo lui viene prima di tutto, quindi se ho un problema con lui è il primo a cui devo rivolgermi per chiarirmi, poi posso fare appello agli altri.
    Ero stato chiaro fin dall'inizio e c'ero rimasto malissimo, non ho il diritto di risentirmene?
    Il giorno dopo ero pronto a buttarmi tutto alle spalle, ma a quanto pare lui no, anzi…insultiamo e minacciamo la migliore amica, vedrai che così lo riconquisto subito!
    Cerchiamo di essere seri per piacere.
    In ogni caso è vero, la telefonata era in viva voce e lui lo sapeva perché stavo cenando in quel mentre…glie l'avevo detto fin da principio.
    Si, ci ho rimesso io: 2 settimane di tempo, 10 ore di treno,…

    Carrie

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