2021

Carrie: UN ANNO DOPO

Ciao ragazzi,
è passato più di un anno dal mio ultimo post e sono dispiaciuto per questo, è stato un anno difficile per tutti, per me invece è stato tremendo.
Come alcuni di voi sanno la mia famiglia materna è estremamente più numerosa di quella paterna, i nonno non ci sono più ed all’appello contavo una zia da parte di mio padre ed un piccolo esercito di zii e cugini da quella di mia madre.

A gennaio 2020 è venuto a mancare per primo mio padre, stroncato da un infarto alle prime ore del mattino; io ero a 40 km quando è successo e sono riuscito a vederlo solo svariate ore dopo.
Sebbene il momento fosse davvero terribile, qualcosa di buono l’aveva portato: la sorella di mio padre, la zia a cui ero legatissimo e con la quale potevo parlare di tutto, e mia madre fecero pace dopo decenni di odio mal celato in una finta sopportazione reciproca.
In quel periodo mi stavo sentendo con un ragazzo, Alex, ma non ne è uscito indenne: ero caduto in una forte depressione che mi portò ad isolarmi da tutto e da tutti, mi ero buttato a capofitto nel lavoro perché non volevo nessun altro tipo di pensiero nella testa, credo sia una reazione normale, seppur egoistica.

Passati alcuni mesi vengo contattato dalla Polizia che mi chiede di recarmi urgentemente a casa di mia zia a causa di una tragedia: lei era stata trovata morta da un suo caro amico (per non dire dal suo trombamico) riversa a faccia in giù sul pavimento di casa, con in mano ancora l’aspirapolvere che aveva appena finito di usare.
Il giorno dopo era il mio compleanno, credo sarà per sempre il peggior regalo che mi abbiano mai fatto.

Così, in appena 4 mesi, il ramo paterno della mia famiglia è stato completamente decimato.

Il karma toglie, ma il karma anche da.
Probabilmente avevo un credito nei confronti della vita molto sostanzioso e, finalmente, ho avuto modo di riscuoterlo.
Si ragazzi, sono fidanzato e spero presto si arrivi anche alla convivenza, visto che la mia dolce metà vive a 1800 km di distanza.

Il candidato Mr Big, anche se dentro di me ho quasi la certezza di poterlo chiamare tale, si chiama Alex (sono fissato a quanto pare, peggio che con il nome Roberto), ha 25 anni e vive in Russia.
Ci siamo conosciuti su un sito di profili russo, ma non è stato il solito iter: cerco relazione, tu cerchi relazione, concentriamoci per indirizzare la conoscenza in questa direzione.
No, questa volta no: è iniziato tutto con un dialogo molto amichevole e scherzoso, solo con il passare del tempo ci siamo accorti entrambi che eravamo diventati qualcosa di più l’uno per l’altro.
Se uno dei due non mandava il messaggio del buongiorno, o se non si faceva sentire per un po’, subito l’altro iniziava a preoccuparsi, così pure i momenti belli: se accadeva qualcosa di divertente o di positivo ognuno dei due correva a scriverlo all’altro.

La pandemia non ci è stata molto d’aiuto, anzi ci sta creando notevoli problemi per la sua venuta in Italia, vogliamo infatti sfruttare un permesso turistico in modo che lui possa fermarsi qui per 3 mesi e vivere insieme, una sorta di rodaggio al fine di valutare in un futuro eventuali sviluppi.

In questo momento, mentre vi scrivo, mi trovo nel comune di Senigallia, sono sul terrazzo fronte mare dell’appartamento che ho comprato da poco, vorrei che vedeste con i vostri occhi quant’è bello il mare oggi, è di un azzurro chiarissimo, tanto che non si distingue dove termini il mare ed inizi il cielo.

In questi mesi ho potuto riflettere molto su di me, sulla mia vita, sulle parole spese e su tutte le persone che non sono più al mio fianco.
Ad alcune di esse ammetto di dovere delle scuse, ad altre rinnovo il mio vaffanculo più sentito, ma in fin dei conti questo è il ciclo della vita: siamo su questo pianeta per commettere errori giganteschi ed azioni straordinarie che possano riscattare i primi
Certo è che alcune amicizie ormai cancellate non abbiamo fatto nulla per evitare che ciò accadesse e questo fa ancora più male del modo in cui si siano interrotte.
C’è una persona a cui voglio chiedere scusa perché avrei dovuto essere io a combattere per far si che il rapporto non finisse, anche se le cause non corrispondevano a quanto sostenuto: mi dispiace Mildred, non ho capito esattamente cosa tu mi stessi dicendo, come tu non hai cercato di capire cosa stessi passando in quel momento.
Mi piace credere che sia stato un pareggio di colpe ed errori, anche se l’ho capito troppo tardi, in ogni caso ti auguro il meglio.

Con questo ragazzi vi saluto, è giunto il momento di preparare qualcosa per pranzo e poi fare una bella passeggiata in riva al mare approfittando di questa giornata di sole.

Un bacio a tutti.

Carrie

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