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Carrie: A PROPOSITO DI MISTER BIG

Sempre più spesso mi fermo a pensare a quanto sarebbe diversa la mia vita se avessi al mio fianco Mr. Big, quante cose riuscirei a fare con lui e potrei rendere la mia vita un po’ più serena.
Non mi sto riferendo al sesso, specialmente adesso che, con una buona dose di meditazione, ho trovato un mio momento di distaccamento totale da esso.

Quei piccoli gesti che nella mia ultima storia erano per me importantissimi (ma non per Mr. Micro), quotidiani o sporadici che fossero, oggi cominciano a mancarmi, più dei gesti plateali!
Alzarmi di buon’ora per sgattaiolare fuori casa, correre dal pasticcere e cercare di rientrare, senza svegliarlo o non potró fargli la sorpresa della colazione a letto.
O ancora: ideare mille sistemi per svegliarmi prima di lui, accendere lo stereo con il cd preparato la sera prima e svegliarlo cantando “buon compleanno” di Irene Grandi.

Va bene, sono cose già state fatte, ma la mia fantasia non avrà alcun problema ad inventarsi qualcosa di nuovo.

Ma anche quei gesti non voluti possono avere un significato profondo.
Dormire abbracciati è un’emozione che dovrebbe mantenere la stessa intensità giorno dopo giorno come se fosse la prima volta in cui si dorme insieme e non ridursi ad un semplice rituale dato per scontato con il passare degli anni.

Ecco cosa mi manca di più: l’abitudinarietà, il susseguirsi di quei piccoli gesti giornalieri che spesso crediamo monotoni, dovuto quasi, ma che invece sono il cemento del rapporto.

Ora vorrei tanto respirare nuovamente quelle sensazioni e quei momenti, peccato che per riuscirci mi manchi solamente un piccolo dettaglio: Mr. Big continua a farsi desiderare!
Non è che lui sia un campione olimpionico di nascondino?

Carrie

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