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Carrie: ESPERIMENTO

Mi dovranno perdonare gli utenti di una famosa community internet dove ho condotto una serie di esperimenti.
Il primo è stato la creazione di due profili perfettamente identici a distanza di 5 minuti l’uno dall’altro.
Stesse descrizioni, altezza, peso, frasi,… Tutto, tranne le foto.
In un profilo foto di un modello americano ripreso non sul set fotografico ma prende dal suo blog personale.
Nel secondo invece usando quelle di un ragazzo inglese non particolarmente bello.
La differenza si è vista già dopo due ore: il primo con quasi 300 visitatori e 100 messaggi, mentre il secondo 40 scarsi ed 1 solo messaggio: quello automatico di benvenuto dell’amministratore del sito.
Nella settimana successiva la situazione non è per nulla migliorata.
Profilo numero 1: migliaia di visitatori di cui almeno 500 si erano poi lanciati ed avevano cercato il contatto con un messaggio, una galleria fotografica di parti anatomiche maschili (inviate senza che fosse stato loro chiesto) alla pari con l’archivio della BelAmi e una serie allucinante di proposte di sesso, amicizia, pratiche sessuali estreme, a pagamento, con coppie, di gruppo e perfino fra fratelli, circa 20 richieste di fidanzamento, due di matrimonio ed un ragazzo di 18 anni disposto a pagare 3000 euro per una ciocca di capelli ed un paio di mutande usate e non lavate.
Profilo 2: una proposta di un escort che metteva a disposizione i suoi servigi.
Ne ho già parlato in precedenza, ma questa è sicuramente la comprova di quanto da me sostenuto: l’esteriorità e l’incapacità del gay di interessassi alla lettura dei profili.
Mentre chi può fare affidamento sull’apparenza non deve fare molti sforzi per conoscere nuova gente, per qualunque finalità, per gli altri s’innesca un sistema di affermazione della propria esistenza agli occhi di chi altrimenti normalmente non li vedrebbe.
Le persone che visitavano entrambi i profili avevano comportamenti ben precisi: ignorare l’uno e contattare l’altro.
Perfino i ragazzi non propriamente belli si lanciavano in messaggi ed abbordaggi verso il primo profilo cercando di catturare la sua attenzione, ma ignoravano l’altro e nemmeno rispondevano ai messaggi che da questi gli arrivavano.
È vero che l’essere umano difficilmente tende ad accontentarsi
Avrei potuto continuare a lungo a “studiare” i comportamenti gay in quel sito, avrei anche potuto cambiare community, ma non sarebbe cambiato di molto!
Così i due profili sono stati cancellati, il loro lavoro lo avevano già svolto.
Il secondo test condotto nella medesima community online è stata la creazione di un profilo, sempre con foto di un bel ragazzo, in cui specificavo di non cercare sesso nel modo più assoluto.
Dopo 3 settimane di contatti, i risultati non erano migliori del precedente test.
Sarò stato contattato da non meno di duecento ragazzi, molti dei quali interessati solo al sesso.
Nella minoranza di coloro che invece cercavano amicizia o amore, nella quasi totalità dei casi finivano per uscire allo scoperto chiedendo si fare sesso o, più semplicemente, mi spedivano svariate foto del loro corpo.
Ma se dobbiamo essere amici, cosa mi può importare del battacchio che tieni in mezzo alle gambe?
Anche stavolta una nuova disfatta.
Era mia intenzione condurre un terzo test, ma visti i due precedenti credo sia perfettamente inutile proseguire in tal senso.
Ma siamo veramente noi gay ad essere così affamati di sesso e poveri di interiorità o quando vediamo un bel maschio il nostro testosterone ci da alla testa e non capiamo più niente?
Però devo ammettere che nella bolgia di messaggi ricevuti non tutti hanno seguito la massa, esistono ancora persone capaci di leggere un intero profilo, dialogare e scherzare senza nessun secondo fine.
A tutti loro va il mio ringraziamento.


Carrie

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