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Carrie: ALLO SPECCHIO


Vi è mai capitato di guardarvi allo specchio, iniziare a parlare e finire col litigare con voi stessi?
È una caratteristica del mio essere, una fra mille come l’alternare pigrizia ed iperattività, la mia creatività vulcanica, cercare spesso di spingermi oltre le mie possibilità o il fare fatica a perdonare.
Io sono tutto questo, pregi e difetti, razionalità e schizofrenia, un intero universo di mille sfaccettature racchiuse in una singola persona.
Forse non lo siamo tutti noi?
Spesso cerchiamo di mentire a noi stessi sminuendo il nostro carattere e la nostra personalità, appiattendoli a pochi aggettivi detti alla rinfusa con il solo scopo di dimostrare che abbiamo gli stessi pregi e difetti degli altri.
Ma sono tutti quelli che non diciamo, e che spesso non vogliamo vedere, ad essere realmente l’immagine che trasmettiamo al mondo.
Fate questo piccolo test: elencate 5 vostri pregi.
Ora ve ne dirò 6 e sono certo di indovinarne almeno 4: onesto, sincero, leale, socievole, altruista e pazzerello.
Ora dite 5 difetti ed io farò lo stesso: permaloso, geloso, vendicativo, testardo, orgoglioso e distaccato.
Quante vostre risposte ho azzeccato?
Siete davvero certi di poter sminuire la vostra persona in soli 5 pregi e 5 difetti?
E se anche vi appartenessero, siamo sicuri che basti un semplice aggettivo per spiegare un intimo lato della vostra personalità, spesso contornato da tutta una serie di sfumature, premesse e considerazioni che necessariamente il nostro interlocutore deve sapere per poterci conoscere?
Lo so, la premessa è forse più lunga della considerazione che andrò a fare, ma era necessaria.
Alla luce di tutto questo come possiamo davvero credere di conoscere veramente qualcuno se in fin dei conti non possiamo dire di conoscere noi stessi?
Nelle conoscenze, amicizie e relazioni di breve durata è normale avere solo un’idea superficiale degli altri, spesso è proprio quando scopriamo lati del suo carattere prima nascosti che il rapporto finisce.
Ma allo stesso tempo anche persone che sono al nostro fianco da un’eternità talvolta si rivelano un perfetto estraneo, nel bene o nel male.
Mr. Micro è probabilmente l’esempio più plateale a cui ricorrere.
Non cominciate a pensare ch’io sia ancora fissato con lui, che non abbia ancora metabolizzato la rottura o chissà cos’altro perché sareste in difetto.
È che 7 anni mi hanno dato una grandissima lezione di vita ed un’infinità d’insegnamenti, per questo ricorre così spesso nelle mie considerazioni (per lo più negative) ed oggi sono in grado di parlarne con distacco, freddezza e raziocinio.
È stato sicuramente l’unico fra i miei ex a dimostrarsi l’esatto contrario di ciò che professava di essere e di quanto avesse mostrato ai miei occhi.
Da sempre sosteneva di essere una persona diretta, senza peli sulla lingua e con palle sufficienti per affrontare una discussione con chiunque.
Ampia dimostrazione la diede in occasione di una mia lite con la sua vicina di casa, in cui rimase zitto ed inebetito, asserendo poi di essere stato colto di sorpresa.
Ma guarda caso la settimana successiva la sua vicina mi torna a cercare per continuare a litigare e lui…
Nuovamente muto come un pesce, se non per dire due frasi idiote in croce, il cui unico effetto è stato quello irritare entrambi ancora di più.
Certo, subito dopo era mortificato, ma del pentimento a scoppio ritardato, dopo che mi aveva lasciato solo alle prese con quell’arpia, cosa me ne facevo?
O ancora quando, alla rottura finale, disse che io sarei dovuto continuare ad essere presente nella sua vita perché ero il suo grande amore ed il suo migliore amico.
Due mesi dopo era già fidanzato.
Per non parlare poi degli auguri di Natale e Capodanno!
Un paio di giorni prima del 25 si fece vivo, era imbarazzatissimo e mi disse: “Non è facile, non sapevo come fare, ma volevo augurarti un felice Natale”.
Nulla da ridire su tutto questo.
A poca distanza dello scoccare del nuovo anno fui io a mandargli gli auguri via sms: “Forse sono fuori luogo visto che all’ultimo messaggio non hai risposto… Ma spero tu mi permetta di augurarti uno sfavillante 2010. Non sapendo come finire lascio il tutto in sospeso”.
Anch’io ero imbarazzato proprio come lui a Natale, sapendo benissimo che era per certo con il suo nuovo boy-friend in compagnia probabilmente di quella sua adorabile vicina.
La risposta arrivò in un paio di minuti: “Tanti auguri anche a te”.
7 anni e tante stronzate sul rimanere amici, che ci teneva a me, bla bla bla… E poi 5 parole in croce?
Un ghiacciolo sarebbe stato più caloroso negli auguri!
Ecco un lato di me che ben conosco: essere preso in giro mi fa gonfiare una venuzza in fronte e la reazione che ne segue di solito è pari solo ad una fissione nucleare.
“Grazie per così tanto calore negli auguri… potevi anche sbatterti un pochino di più!!!”, avrei potuto scrivere molto peggio, ma volevo mantenere quel minimo di civiltà ed educazione che sono parte integrante del mio essere.
Ma ecco la scintilla finale, il detonatore collegato ad un ordigno termonucleare: la sua risposta!
“Sto cercando di evitare di rispondere a provocazioni.. Abbiamo detto di mantenere un rapporto civile… E sto cercando di fare questo… Se lo apprezzi, bene. Se non te ne frega niente… Dimmelo e siamo a posto così.”
Non avevo detto assolutamente nulla di provocatorio, ambiguo, offensivo o quant’altro, gli avevo solo fatto gli auguri e da bravo coglione quale io sono, gli avevo pure augurato uno “sfavillante” anno nuovo!
Inizialmente gli risposi con un semplice: “Tranquillo, dalla mezzanotte faccio reset. Dopo non romperò mai più!”, ma ormai il conto alla rovescia era iniziato e non potevo più trattenere la rabbia e l’odio che era riuscito a far nascere dentro di me e così scrissi un nuovo sms: “Mi è venuto in mente dove sono i miei cd, li hai in macchina sotto il sedile del passeggero. Fammi il favore di portarli da G****** e tra una settimana passo a prenderli. Fammi anche il piacere di dimenticarti di me. Mi hai trattato come una merda e non te lo permetto. Addio idiota!”.
Lui rispose al mio messaggio ma io non ho mai letto il contenuto, lo conosce solo uno dei miei più cari amici e subito dopo averlo letto gli chiesi di cancellarlo senza voler sapere nulla.
In tutti quegli anni che siamo stati insieme non mi sono mai reso conto di chi avevo al mio fianco.
Io, stupido e innamorato di un arrogante, insensibile e patetico bamboccio viziato.
Siamo davvero in grado di cadere così in basso senza accorgercene?
O siamo noi che per ascoltare il nostro cuore perdiamo la nostra razionalità di giudizio?
Quindi se dopo 7 anni io non sapevo ancora chi avessi accanto e chi fosse realmente Mr. Micro, cosa dovrei fare con tutte le nuove conoscenze?
Possiamo solo fidarci di ciò che riusciamo a scorgere e del nostro istinto, altre possibilità non ci sono.
Ora però ho bisogno di uno specchio, è da un po’ che sento il bisogno di litigare ma non ho mai nessuno con cui farlo, sarà l’ennesima lite da solo con me stesso.

Carrie

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