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Carrie: GLI UOMINI ORTOFRUTTA

Non sto parlando di quanto possano essere sexy certi fruttivendoli, piuttosto di come negli ultimi tempi ci siano sempre più correlazioni fra gli uomini e la frutta/verdura.
Circa un mese fa sono uscito per un week end con una particolare varietà di tartarugo: la Pera.
Mi era balenata l’idea che potesse trattarsi di un tartarugo: noioso, vita piatta, spesso dotato di alito mefitico e convinto che Prada sia il nome di una qualche rock band, ma perché negargli una possibilità?
Avrebbe potuto rivelarsi un incontro piacevole e con qualche sorpresa…
Una Caporetto su tutti i fronti, inclusi tutti i miei disperati tentativi di evitare un qualsiasi suo possibile approccio, specialmente a letto.
Così,dopo un bagno di 45 minuti in acqua ormai diventata gelida, la mia rassicurazione nel vederlo dormire e l’orribile scoperta del suo sonno leggero, non mi era rimasta nessun’altra scelta possibile: fingere di addormentarmi.
La Pera, più in generale, è quell’uomo che, di fatto, assomiglia ad una pera: spalle strette, petto un pochino sovrappeso, stomaco in sovrappeso e sedere decisamente in sovrappeso.
Se poi a questa immagine andiamo ad abbinarci quanto più di meglio possa esprimere il tartarugo come l’abbigliamento per la notte, l’immagine si fa quasi idilliaca: canotta della salute, mutandoni che perfino il mio trisnonno avrebbe definito démodé e calzini lunghi fino alle ginocchia.
Posso capire l’esistenza di persone che non indossino nulla di griffato, ma per lo meno un minimo di buon gusto è necessario.
Ben altra cosa è l’uomo Cetriolo, ortaggio mangiato da tutti almeno una volta nella tua vita, ma amato da pochissime persone.
Non è tanto l’aspetto a condizionare l’appellativo,  quanto più il contrasto fra esteriorità ed interiorità: duro fuori, sbrodoloso dentro.
Il Cetriolo ha un modus operandi molto chiaro, quasi standardizzato: provarci con qualsiasi appartenente al sesso femminile che respiri, passando rapidamente da una ragazza all’altra in questa interminabile ricerca di una papabile preda.
E così è stato anche alcune sere fa, in cui una mia amica, in preda ai fumi dell’alcol, si e lasciata un po’ troppo andare col Cetriolo di turno.
Fortuna che gli effetti dell’alcol prima o poi sono condannati a svanire ed a far posto alla lucidità, tanto dal sentirla implorare di aiutarla a levarselo di dosso.
È stato facile: “Continua a fingere di essere ubriaca e andiamo a casa”.
Una soluzione quasi perfetta, se non che, la sera dopo, il Cetriolo sfogasse con me tutti i dubbi, perplessità e rancori verso la mia amica che si negava alle sue telefonate e messaggi.
Così, dopo un’ora di sragionamenti, lui ha compiuto un gesto del tutto inaspettato: provarci con me.
Ero diventato la vittima di turno.
Inizialmente con le frasi di rito classiche degli eterosessuali: sei attivo o passivo, mai provato con le donne e così via, fino alla minuziosa descrizione del suo pene e la battuta conclusiva: “Se tu lo provassi ti aprirei in due”.
Non posso fare altro che chiedermi: sono io che attraggo i casi umani o sono loro ad essere talmente numerosi da inciampare continuamente nel mio destino?
Fortunatamente la mia collezione di uomini frutta/verdura si limita solo a questi due esemplari e, tengo a precisare, pere e cetrioli non si possono nemmeno abbinare in un piatto.

Carrie

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